Facebook SDK

Testata mamma
Abbonati a Mamma!

Gruppi di tematiche

carosellomenu

Matite

Carosello 250 x 250

  • stampa
  • segnala via email
  • Gplus Like

    Facebook Button

Rapporto di Reporters sans frontiers

A Riga, a Riga, a Riga

Dovete crederci: qui stiamo peggio della Guyana e della Namibia, ma soprattutto della Latvia
dove sono molto più liberi di non filmare stravaganti giudici coi calzini turchesi
20 ottobre 2009 - Pia Fraus

Escludiamo che gli irreprensibili responsabili di Reporters sans frontiers, nello stilare l'annuale classifica sulla libertà di stampa si siano fatti imbeccare da tutti i comunisti che ancora girano, senza museruola, in Italia. Però, sta di fatto che anche per loro, l'Italia non naviga in buone acque circa la libertà di stampa. E senza nominare Minzolini o Brachino, il Rapporto ci colloca al 49° posto dal 44° dello scorso anno (e il 35° nel 2007). Quindi questo dato conferma quel po' di schiamazzo che è stato fatto per protestare contro un sistema anomalo italiano, dove chi ha più informazione tende a fagocitare spazi di libertà. Certo, a vedere che al 13° posto c'è la Latvia, capitale Riga, le domande sorgono spontanee: che cosa hanno loro più di noi? o meglio che cosa non hanno che invece noi abbiamo? come avrebbero reagito di fronte al video di Canale5? avrebbero utilizzato le gelide acque del mar baltico per purificare il direttore di Videonews? come tratterebbero la notizia di una mandria di renne in shopping al supermercato?

Meglio di noi stanno gli Stati Uniti dove l'effetto Obama, li porta dal 40° al 20° posto. Ma gli Usa si comportano molto male lontano da casa e il fatto che se la prendano spesso con i giornalisti sia in Afghanistan che in Iraq, li fa precipitare, extraconfine, al 108° posto. In Iran va come si poteva immaginare. Dopo le caotiche rielezioni di Ahmadinajad, il gruppo di regime degli anonimi paranoici ha fatto outing e ha dichiarato che giornalisti e blogger sono come il fumo negli occhi per cui è meglio farli sparire.  Molti sono fuggiti con le loro gambe. Così l'Iran raggiunge il 172° posto, poco prima del triangolo infernale (Turkmenistan, Nord Corea ed Eritrea), dove per mantenere libera la stampa l'hanno fatta sparire. Cattive nuove per Israele, che perde il sua primato tra i paesi del Medioriente.  L'offensiva di Gaza (Piombo Fuso)  ha avuto un forte impatto sulla stampa. Per questo motivo il rapporto lo colloca 47 posti sotto alla posizione dello scorso anno e cioè in 93° posizione dopo il Kuwait (60) gli emirati Arabi (86) e il Libano (61). Sono stati registrati 5 arresti di giornalisti, alcuni completamente illegali e tre casi di prigionia. La pressione della censura militare si fa sentire anche fuori dal territorio israeliano, laddove, come gli Usa, ci sono in campo questioni internazionali. Per i bombardamenti alle sedi di organi di informazione e per aver allontanato dalla Striscia di Gaza corrispondenti e giornalisti (anche israeliani), Israele scivola al 150° posto.

Anche se a tenere alto il nome del vecchio continente ci sono i primi tredici paesi, i primi cinque posti assegnati a Danimarca, Finlandia, Irlanda, Norvegia e Svezia, presentando il rapporto, il presidente di Rsf, Jean-François Julliard, non nascosto la sua preoccupazione per quanto riguarda la situazione europea, dove  Francia (43esima), Italia (49esima), Slovacchia (46esima), mostrano un progressivo restringersi degli spazi per la libertà di stampa. «Inquietante constatare come, anno dopo anno, importanti democrazie europee come Francia, Italia, Slovacchia perdano progressivamente posizioni. L’Europa dovrebbe essere d’esempio sul fronte delle libertà . Come possiamo denunciare la violazione di diritti nel mondo se non siamo irreprensibili noi stessi a casa nostra?»

Beh, per questo esiste Mamma!, gruppo di irreprensibili agitatori di diritti. Se volete leggere tutto il rapporto nei dettagli, lo troverete sul sito di Reporters sans frontiers

 

Note: http://www.rsf.org

Se vuoi sostenere questo sito, Richiedi uno dei nostri libri e combatti con noi il degrado culturale.

Abbonati a Mamma!

Mamma! e' una rivista autoprodotta e diffusa solo su abbonamento.

I satiri, i fumettari e i giornalisti di Mamma! condividono un progetto ambiziosorealizzare la prima rivista italiana di giornalismo illustrato e satira d'inchiesta libera da Padroni, Pubblicita', Prestiti bancari e Partiti politici, le "quattro P" che inquinano e avvelenano l'informazione italiana.

Ma per raggiungere questo obiettivo non possiamo restare soli, e abbiamo bisogno del sostegno dei nostri lettori. Non vogliamo fare debiti, ne' chiedere soldi alle banche, ne' cercare finanziatori: faremo solo quello che riusciremo a permetterci, e i contenuti del nostro sito resteranno sempre e comunque gratuiti.

Per dare ali e carta alla nostra rivista c'e' bisogno di te. Se vuoi ricevere a casa un microabbonamento a tre numeri di Mamma! clicca sul pulsante qui sotto e abbonati utilizzando il servizio Paypal.

Tipo di iscrizione
Libro scelto ( solo per iscrizione "sostenitore")

Amici di Mamma!

Per essere aggiornato sulle nostre novita',
inserisci il tuo indirizzo email
e clicca su iscriviti:

Penne

Sito realizzato con il software libero PhPeace 2.6.44 di Francesco Iannuzzelli.
Salvo diversa indicazione, tutti i contenuti sono rilasciati con licenza Creative Commons by-nc-nd 3.0 Creative Commons License
Il sito Mamma.am e' il supplemento telematico della testata giornalistica Mamma! - Direttore responsabile Carlo Gubitosa
numero testata 130640 del Registro Operatori Comunicazione (ROC).