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Cercasi avvocato militante per presentare ricorso al tar entro il 27 novembre

Segreto di stato sulla Gelmini: a Desenzano era incapace?

Si dice che nel 2000 sia stata rimossa perché "incapace e improduttiva", ma in comune nascondono le carte
6 novembre 2010 - Carlo Gubitosa

Tra i malpensanti del partito dell'odio corre voce che il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini sarebbe stata rimossa dall'incarico di presidente del Consiglio Comunale di Desenzano del Garda col voto favorevole dei suoi stessi compagni di maggioranza, e mica per motivi di salute, ma addirittura per "manifesta incapacità ed improduttività politica ed organizzativa".

E' vero oppure no? Per saperlo basterebbe leggere la delibera del consiglio comunale di Desenzano n.33 datata 31/03/2000, che aveva per oggetto "Mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale presentata dai consiglieri di minoranza e rinvio elezione nuovo presidente".

Ma la follia burocratica degli ometti di potere ha trasformato quel documento pubblico in un inviolabile segreto di stato.

Il documento è pubblico, perché dopo la richiesta di prenderne visione da Desenzano mi hanno risposto che "la deliberazione richiesta venne pubblicata all'Albo Pretorio Comunale dal 12/04/00 al 26/04/00 e, quindi, solo per detto periodo risultava ostensibile a chicchessia".

Però oggi, dopo essere stato "ostentato" per due settimane, quel documento è diventato un segreto ben custodito perché nei formulari predisposti dal comune di Desenzano l'accesso alle delibere del Comune non è un diritto riconosciuto a tutti i cittadini, ma solo a persone portatrici di un "interesse diretto, concreto ed attuale e corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata ai documenti ai quali si chiede l'accesso".

E se non lo avete ancora capito, nel rigo sottostante si spiega chiaro e tondo che tra le scartoffie di Desenzano la legge non è più uguale per tutti: "il richiedente deve trovarsi in una posizione che lo qualifica e lo differenzia dagli altri cittadini". Insomma dev'essere un pò "più uguale" degli altri.

Benissimo, faccio io: sono presidente e rappresentante di una associazione culturale che nelle proprie attività statutarie (oltre all'editoria no-profit che prende vita sulla rivista Mamma!) ha anche la formazione e l'istruzione, e quindi ho l'interesse diretto, concreto ed attuale a sapere se il nostro pubblico di lettori, sostenitori e simpatizzanti sarà mentalmente e culturalmente danneggiato da un ministro in odore di incapacità e improduttività. Ecco il documento con la mia richiesta:

Richiesta al comune di Desenzano del Garda

Ma non c'è stato niente da fare: oggi mi è arrivata a casa la delibera del comune di Desenzano con cui si dice in soldoni "tu non conti un cazzo e non hai diritto di vedere queste carte, nemmeno se fossi il presidente dell'accademia della crusca".

Non mi sorprendo, c'era da aspettarselo: il muro di gomma della burocrazia era ben visibile già dal formulario iniziale.

L'appiglio per negarmi l'accesso a quell'atto pubblico è stato l'articolo 22 della legge 241/90, che recita testualmente "al fine di assicurare la trasparenza dell'attività amministrativa e di favorirne lo svolgimento imparziale è riconosciuto a chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti il diritto di accesso ai documenti amministrativi, secondo le modalità stabilite dalla presente legge".

Fortunatamente la legge mi permette il ricorso al Tar entro trenta giorni, ed è proprio quello che farò. Però non ho i soldi per pagare un avvocato che mi aiuti a scrivere il ricorso. Qualcuno si offre volontario per darmi una mano? Se c'è un avvocato disponibile e "portatore di un interesse diretto" a sapere se la Gelmini è incapace si faccia vivo scrivendo all'indirizzo deliberagelmini@mamma.am

Nel frattempo godetevi il magnifico distillato di omerta' burocratica che trovate qui sotto.

La risposta del comune di Desenzano

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