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Cinque domande a Emanuele Ricifari, il vicequestore di Brescia che ha ordinato le cariche ai cittadini sotto la Gru

13 novembre 2010 - Ulisse Acquaviva

Le cariche di Polizia a Brescia

Sin da quando ho visto questo video mi sono chiesto chi fosse il protagonista, perché avrei voluto fargli alcune domande. Ora che il nome del personaggio in questione è emerso dalle cronache, ecco qui una bella lettera aperta:

Prima domanda: di fronte ad un assembramento spontaneo di cittadini puoi fare tre cose: 1) lasciar correre e guardare da un'altra parte (non sarebbe la prima volta che avviene, ad esempio accade spesso negli stadi). 2) Gestire intelligentemente la situazione di piazza con modalità dialoganti che non innescano escalation di scontro, permettendo di esprimere un dissenso con limiti chiari e definiti (potete arrivare fin lì, non posso consentirvi di fare questo, al primo danneggiamento ordino una carica e cose del genere). 3) Disperdere i cittadini senza sentire ragioni con violente cariche dei poliziotti ai tuoi ordini. La domanda è questa: perché tra tutte le alternative hai scelto la più stupida?

Seconda domanda: non capisci che scegliendo la strada del pugno di ferro e dimenticando il diritto a riunirsi dei cittadini stabilito dalla costituzione all'articolo 17 hai provocato solo violenze per strada, ulteriore danno di immagine alle forze di Polizia, e addirittura paura per la tua famiglia che è stata minacciata senza nessuna colpa, solo perché tu hai fatto male il tuo mestiere gestendo una situazione di ordine pubblico con cittadini disarmati molto peggio di come avrebbe fatto l'ultimo dei celerini ai tuoi ordini abituato a gestire gli ultrà armati di spranghe?

Terza Domanda: perché in questo video al minuto 0:19 ti scattano i nervi e urli "andate via sennò vi carico?" non sarebbe stato più intelligente prolungare il dialogo, anche in considerazione del fatto che davanti a te c'era solo gente disarmata che stava protestando perché era convinta del proprio diritto a manifestare solidarietà ai migranti arrampicati sulla gru? Chi ti ha insegnato nel tuo percorso di formzazione che la cosa giusta da fare in questi casi è caricare immediatamente dei cittadini pacifici cancellando ogni spiraglio di negoziazione con chi vuole protestare?

Quarta Domanda: Perché al minuto 1:17 dello stesso video, di fronte alle reazioni di una signora anziana arrabbiata hai ordinato ai celerini "portatela via" ? Non immagini che di fronte all'arresto di una signora anziana per resistenza a pubblico ufficiale si sarebbero potute innescare delle reazioni imprevedibili da parte delle persone presenti? Perché non hai semplicemente mollato la presa per far calare la tensione come era tua precisa responsabilità? Se proprio ci tenevi ad arrestare quella vecchietta solo perché aveva reagito ad un tuo ordine che le sembrava ingiusto (andate via o vi carico) potevi dire alla Digos di fotografarla per poi identificarla in un secondo tempo. Perché ti sei accanito così tanto contro quella persona? E' la normale procedura o ti sono saltati i nervi? Se è la normale procedura, pensi che sia una procedura efficace? Se ti sono saltati i nervi, pensi che il tuo addestramento sia stato adeguato? Al minuto 1:31 hai detto agli agenti "portate via questo signore", indicando una persona disarmata e a viso scoperto che era intervenuta a difendere la vecchietta. Come mai era proprio indispensabile "portarlo via"? Perché quando i cittadini si sono rifiutati di consegnarti l'anziana vecchietta che si era messa a urlare tu hai ordinato di caricare tutti quanti?

Quinta domanda: ma al di là di tutto questo, c'entrano qualcosa con i tuoi atteggiamenti le tue idee politiche, la tua personale antipatia per ogni forma di protesta anche legittima, il fatto che pur militando nel sindacato Siulp hai voluto affossare con la deplorazione e l'espulsione il ventenne Matteo Federici espulso dalla Polizia per aver espresso le sue opinioni, riconoscendo alcune ragioni dei movimenti contro la globalizzazione? C'entra qualcosa il fatto che in quel procedimento disciplinare tu abbia agito contro il tuo sindacato appoggiando il voto di Mattia La Rana, direttore della scuola di Polizia di Piacenza dove tua moglie è stata vicedirettrice fino all'11 novembre scorso?

Attendo cortesemente una tua risposta, e sin da subito ti esprimo la mia umana solidarietà contro le violenze verbali ricevute da te e dalla tua famiglia, non prima però di aver espresso la mia umana solidarietà verso tutte le persone che quotidianamente subiscono violenze fisiche, morali e abusi di potere da parte di rappresentanti dello stato chiaramente non all'altezza delle responsabilità che gli sono state affidate.

Distinti saluti

Ulisse Acquaviva

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