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Come nelle migliori favole di Orwell, anche noi abbiamo la nostra ora d'odio

Auguriamo un pessimo 2011 a chi se lo è meritato

Basta con l'ipocrisia di auspicare cose buone agli amici: adesso diciamo quel che meritano i cattivi
1 gennaio 2011 - Ulisse Acquaviva
mamma!!!
Auguri di vero cuore dalla redazione di Mamma! per un 2011 catastrofico e devastante. Ma solo per chi se lo merita.

Auguriamo gravi problemi di salute a tutti quelli che hanno fatto imbrogli, cricche, affari loschi, appalti, consulenze, doppi incarichi politici, lavori inutili e dorati su raccomandazione, insomma a chi ha fatto soldi per furbizia o agganci e non per merito. Così capiranno che cosa conta davvero nella vita.

Auguriamo al PD di scendere sotto il 10%, insomma di estinguersi, evaporare, fare la fine dei dinosauri, della fiat Duna e del Videotel. Così capiranno finalmente il concetto di responsabilità politica, e si apriranno le porte al cambiamento vero.

Auguriamo ai gruppettari pecoroni che seguono l'"uomo forte", premiando le facce e non le idee, di fare la fine della sinistra anni '70, precipitando in un rivolo di correnti, movimentini, partitini e sigle nate attorno a leader carismatici che di fatto hanno cambiato ben poco la storia del nostro paese. Così capiranno che l'Italia non ha bisogno di altri capi, sette, logge e combriccole, che il cambiamento dobbiamo essere noi con la nostra faccia e senza etichette, e che per salvare il paese non possiamo sospendere l'esercizio del pensiero critico per dare deleghe in bianco a ex-sbirri, ex-cabarettisti ed ex-comunisti.

Auguriamo ai leghisti padani di veder fallire le loro belle aziende di famiglia perché finalmente il lavoro nero degli immigrati verra' combattuto, represso, sanzionato civilmente e penalmente. Così finalmente impareranno a rispettare la gente che sfruttano.

Auguriamo ai leghisti terroni nati sotto il Po di trovare i soldi per la psicoterapia, così finalmente capiranno che per le proprie nevrosi urlare non serve a niente, men che meno votare lega.

E infine a tutti i satiri, i vignettisti e i fumettisti che si guardano l'ombelico e pensano solo alla propria visibilità e a quella del proprio "branco", a quelli che nel segreto della propria stanzetta si fanno le pippe contando i commenti sui loro blog, a quelli che disegnano solo per alimentare un ego ipertrofico bisognoso di affetto senza sfruttare fino in fondo il loro potenziale, a quelli incapaci di trovare la "coscienza di classe" necessaria a prendere in mano il proprio destino e quello della propria generazione, a quelli che se c'è tizio in quella rivista io non disegno per principio, a quelli che io mi faccio il mio sito con gli amici miei perché solo io conosco la vera arte e gli altri fanno tutti cacare, a quelli che per massimizzare la propria esposizione mandano a tutti vignette già pubblicate dicendo a tutti che sono inediti spediti in esclusiva, a quelli che promettono senza mantenere, a quelli troppo pavidi o pessimisti per trovare dentro di sè la forza di aprire nuove strade nell'editoria facendo gioco di squadra coi propri simili, a tutti questi compagni di strada allo sbando auguriamo con affetto e amicizia di trovare un bel contrattino dorato sotto padrone, magari in una rivista della galassia Mondadori/Fininvest farcita di pubblicità fino alle orecchie, che pagherà lauti cachet vendendo cose inutili a lettori rincoglioniti con marchette patinate.

Così finalmente dopo questa scrematura potremo capire al di là di ogni dubbio chi sarà soddisfatto per aver trasformato la propria arte in un lavoro pagato, e chi invece rimarrà in trincea a combattere con noi per trasformare il nostro lavoro gratuito in un'arte retribuita.

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