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Democrazia, questa sconosciuta

29 novembre 2011 - paolo de gregorio

- democrazia questa sconosciuta -
di Paolo De Gregorio, 28 novembre 2011

Sarebbe molto utile a tutti se provassimo a mettere alcuni punti fermi nella babele di disinformazione che ci bombarda, consapevoli che i mezzi di disinformazione, i cosiddetti media, sono di proprietà privata e guardano le spalle a interessi privati, quando sono “pubblici” come la RAI guardano le spalle ai partiti politici, e quando sono di matrice religiosa fiancheggiano quelle forze che hanno interesse a mantenere i cittadini sudditi, sottomessi e ignoranti.
“Le idee dominanti sono quelle della classe dominante” e la cosiddetta “opinione pubblica” è semplicemente il risultato di questo lavoro quotidiano, con mezzi potentissimi, che fabbrica il “pensiero unico” e rende le elezioni una farsa perché il “popolo sovrano” si à bevuto le menzogne dei politici e dei preti e nella sua maggioranza vota di conseguenza.

In una realtà come quella italiana dove l’80% della popolazione non legge giornali né libri e si informa esclusivamente dalla Tv e dal sermone domenicale, la nostra “libertà” appare alquanto teorica, e se anche ci rivolgessimo alla “opposizione” ci accorgeremmo che si è spartita la RAI con gli altri partiti, che durante i governi Prodi e D’Alema non ha toccato i “conflitti di interesse”, non ha toccato le spese militari, non ha toccato i privilegi della CASTA e i finanziamenti al Vaticano, non ha toccato il duopolio RAI-Mediaset, e si è affidata come la destra al liberismo capitalista globale.

Quali sono dunque gli strumenti di espressione e di libertà a disposizione del popolo in democrazia? Praticamente nessuno, visto che se li sono già presi capitalisti, partiti e preti.
La stessa cosa succede più o meno in tutte le democrazie del mondo, che in realtà sono oligarchie economiche appoggiate dal potere religioso e sono in crisi globale perché appunto accontentano una minoranza ricchissima scontentando la maggior parte dei cittadini.

La dimostrazione del teorema oligarchie-potere politico si è espressa in Italia con i 20 anni di potere dell’uomo più ricco d’Italia e padrone dei media, peraltro disarcionato non da una inesistente opposizione, ma dal tradimento di qualche deputato da lui nominato e dalla volontà dei mercati che hanno riconosciuto in lui la assoluta incompetenza proprio nel settore economico, dove ha negato la crisi, non ne ha riconosciuto le cause strutturali e quindi non l’ha governata,

La questione sulla quale tutti i cittadini di buon senso dovrebbero concordare, dopo aver visto le espressioni storiche del fascismo, del comunismo (dove al padrone si è sostituito il partito), e delle false democrazie (diventate oligarchie di lobby e di ladri) è la riscrittura delle regole del gioco.
E qui non si tratta di “tornare” in una democrazia che non è mai esistita (anche se migliore rispetto a fascismo e comunismo), ma di stabilire i contrappesi che permettono di fronteggiare il potere del denaro, delle lobby, delle massonerie, dei preti, delle mafie:

-informazione: nessun soggetto può possedere più di un canale televisivo, sia nazionale che locale, RAI compresa, ed è ineleggibile a cariche pubbliche chiunque possieda anche un solo mezzo di informazione (giornali, radio o Tv).
Gli attuali finanziamenti alla editoria vanno tutti aboliti.

-per togliere la RAI dalle grinfie dei partiti, i suoi AZIONISTI, cioè i cittadini che pagano il canone, hanno il diritto di eleggere, in regolari elezioni ogni 5 anni, il presidente, con pieni poteri, tra soggetti indipendenti da economia, politica, religione.
Il canone non è più un obbligo, una tassa, ma sceglie di pagarlo solo chi vuole avere il diritto di eleggere il presidente, praticando una totale autogestione.

-per assicurare al paese il costante ricambio di classe dirigente, nessun parlamentare può essere eletto per più di due legislature, la remunerazione non deve superare i 5.000 euro mensili, il vitalizio abolito, la politica quindi non è una professione a vita ma un servizio per un periodo limitato.
Si può essere candidati solo nella circoscrizione in cui si risiede da almeno 5 anni.
I parlamentari devono essere incensurati, l’immunità si applica solo all’esercizio delle funzioni elettive, per il resto non possono essere posti ostacoli all’attività della magistratura.
Non è consentito passare a partito diverso da quello in cui si viene eletti, se non si condividono più le scelte ci si può solo dimettere venendo sostituiti dal primo dei non eletti.

-una legge elettorale a due turni di proporzionale puro, con le preferenze e lo sbarramento al 5%, con il secondo turno (dopo 15 giorni) in cui si elegge il governo e il programma di coalizione usciti dalle trattative tra i partiti.
Va abolito ogni finanziamento pubblico ai partiti.
Il Senato e le province vanno aboliti, i loro poteri vanno dati rispettivamente alla Camera dei deputati e ai Comuni.

-la Chiesa e le altre religioni non devono avere alcun rapporto economico con lo Stato laico, i trattati esistenti vanno aboliti, le scuole cattoliche non vanno finanziate e gli ospedali gestiti dalla Chiesa non possono essere convenzionati con il servizio pubblico.

-va previsto il “Referendum propositivo”, con la raccolta di un milione di firme, che dia la possibilità ai cittadini di legiferare su qualunque materia essi desiderano.

Queste regole sono indispensabili per un vivere civile, non sono né di destra, né di centro, né di sinistra, sono regole che permettono ai cittadini di non essere più sudditi.
Paolo De Gregorio

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